La digital fabrication è una tecnologia con un grande potenziale, in quanto processo di fabbricazione capace di realizzare cose dall’alto grado di complessità e personalizzazione, a differenza di qualsiasi metodo di fabbricazione e di costruzione tradizionale. Nel corso degli ultimi due anni, abbiamo visto la tecnologia di fabbricazione digitale muoversi sui terreni più disparati, dalla nano scala alla grande scala, ora con la stampa di oggetti microscopici, ora realizzando interi edifici fabbricati in un giorno.

Mentre gli architetti e i costruttori di tutto il mondo si stanno finalmente rendendo conto che la fabbricazione digitale potrebbe, in un futuro prossimo, prevedere metodi di costruzione più rapidi, una forza lavoro ridotta e una riduzione dei costi, nel settore delle costruzioni, sono ancora pochissimi quelli che hanno guardato (e scommesso) al potenziale racchiuso nelle tecnologie di digital fabrication. Platt Boyd, è uno di quei “pochissimi” che ha riconosciuto il valore, troppo vantaggioso per non coglierlo, della stampa 3D nel futuro dell’architettura e delle costruzioni.

branch-technology-3D-printed-wall-with-kuka-robot

Platt Boyd è a capo della Branch Technology, una startup del Tennessee ma, soprattutto, la prima azienda a realizzare con successo la costruzione di pareti in scala, utilizzando il più grande braccio robotico del mondo. “L’azienda ha anche annunciato che sponsorizzerà il primo contest di progettazione al mondo sulla stampa 3D di una casa. Il concorso inizierà a settembre e terminerà con la premiazione al vincitore di ben 10.000 dokari e la costruzione di una casa stampata in 3D in Chattanooga“, racconta Kristyna Bronner di DCI a 3DPrint.com.

La Branch, si è affermata, così, come la prima azienda a costruire con successo pareti a grandezza naturale grazie all’uso delle tecnologie di fabbricazione digitale e, in particolare, del braccio robotico. Se state pensando, però, alle pareti tipiche nelle costruzioni tradizionali, vi avvisiamo: siete fuori strada. Le nuove mura pensate e realizzate dalla startup americana rappresentano una versione moderna dell’architettura di ieri, che non ha progredito molto nel corso degli ultimi decenni. Anzi, diciamocela tutta, il nostro modo di costruire edifici non è cambiato per 10.000 anni! I primi sviluppi in tal senso, sono stati resi possibili, in gran parte, proprio grazie alla tecnologia di stampa 3D.

branch2

Nel corso degli ultimi mesi, la Branch è stata in grado di creare intricati pezzi delle mura stampati in 3D. La progettazione di queste pareti è basata su forme naturali e sulla sapiente combinazione dell’architettura leggera con l’ingegneria.

3D-printed-wing-prototype-by-Branch-Technology

Per realizzare i prototipi, Branch Technology ha avuto alcuni importanti partner, tra cui Kuka Robotics e Oak Ridge National Laboratory. ORNL aveva fornito alla startup il suo innovativo materiale rinforzato in fibra di carbonio SABIC per costruzioni resistenti ma, allo stesso tempo, dal peso leggero. Purtroppo, però, le stampe del 20% in fibra di carbonio realizzate dalla Branch erano troppo fragili e il team ha dovuto portare il rapporto di composizione fino al 5% di fibra di carbonio e al 95% di plastica ABS, ma il team sta sperimentando altre combinazioni di materiali, comprese le miscele di fibra di vetro e ritardanti di fiamma bromurati.

Una volta realizzati i prototipi, Branch ha acquistato il KR 90, personalizzando la macchina con la costruzione di una pista lunga 10 metri su cui il braccio potesse stampare in 3D strutture dalle dimensioni di 25 piedi di larghezza per 58 piedi di lunghezza.

branch8-1024x682

Il processo di stampa di queste pareti dell’edificio si chiama Cellular Fabrication™ (C-Fab ™), e dispone di una tecnologia di stampa 3D a forma libera che utilizza il braccio robotico KUKA, in grado di stampare gli oggetti nello spazio aperto, piuttosto che in aree ristrette. L’innovativa tecnologia della Branch risulta essere, così, molto più veloce e prevede la possibilità di costruire volumi virtualmente illimitati, utilizzando un algoritmo speciale per stampare geometrie molto complesse, senza necessità di materiale di supporto.

platt-boyd-with-3D-printed-wall-from-Branch-Technology

La natura ha una creatività illimitata. – spiega la società – In modo simile, Cellular Fabrication™ permette una libertà di progettazione praticamente illimitata utilizzando materiali da costruzione economici. Il risultato? Tutti i progetti di costruzione – ogni casa, ogni ufficio – possono godere di libertà di progettazione“.

branch1

Platt ha testato il suo prototipo di muro in miniatura, rivestito con calcestruzzo e isolamenti, con quella che egli stesso ha definito “prova di forza Alabama“, passandoci sopra con la ruota del suo camioncino, senza sortire alcuna depressione sulla parete.

3D-printed-wall-strength-test

Attualmente, la Branch è focalizzata principalmente sulla progettazione e la stampa 3D di spazi interni unici, nonché di strutture adatte alle mostre e alle installazioni d’arte, ma in un prossimo futuro si prevede di utilizzare C-Fab per la stampa 3D di pareti portanti e pareti esterne, così come addirittura di interi edifici.

credits: 3dprintingindustryLeggi anche:

“Biomimicry in Architecture” di Michael Pawlyn: come usare le logiche della natura per un’architettura più performante

Pannelli solari stampati in 3D al VICOSC, in Australia

Un condominio di 6 piani e una villa: i nuovi edifici stampati in 3D dalla Winsun

By Categories: NotiziePublished On: 30 Luglio, 2015

Condividi: