A guardarlo sembra un grande polipo dai tentacoli di gomma che si muovono e si dispiegano come lingue. Il suo nome è Furl ma anche detto, appunto, Tentacle Pavilion ed è un padiglione interattivo cinetico realizzato con la robotica “morbida”.

Progettate da Bijing Zhang e Francois Mangion, ricercatori della The Interactive Architecture Lab, per un programma di master della Bartlett School of Architecture di Londra, queste braccia robotiche flessibili sono realizzate in silicone con l’idea di dar vita a veri e propri “muscoli” fatti di aria che possono gonfiarsi, ruotare, contorcersi e arricciarsi in risposta ai segnali derivanti dalle onde cerebrali dell’utente collegato ad una Emotive EEG. Attraverso la combinazione di elementi architettonici soft e hard, Furl crea una nuova piattaforma per un’architettura reattiva cinetica che può interagire con le esigenze degli utenti e adattarsi alle condizioni ambientali.

Furl fa parte di quell’architettura reattiva che include l’uso di “Biometal” – ovvero di ioni metallici utilizzati in biologiabiochimica e medicina – per regolare le temperature di costruzione, di piume digitali che filtrano l’aria e di bachi da seta che tessono la struttura del padiglione. Queste componenti morbide robotizzate consentono delle capacità senza precedenti, all’edificio, di piegarsi, cambiare forma e adattarsi alle esigenze degli occupanti dell’edificio.

archReattiva

Il flusso effettivo d’aria che permette ai tentacoli di Furl di gonfiarsi, sgonfiarsi o muoversi, viene controllato tramite letture EEG. Un auricolare compatibile EEG, infatti, raccoglie i livelli alfa (α), beta (β), delta (δ), e theta (Θ) di onde cerebrali dell’utente, e i dati grezzi sono poi tradotti nella tipologia di flusso dell’aria. Ad esempio, se un utente si concentra, cambia la frequenza delle onde theta e così i “muscoli” dei tentacoli si riempiono l’aria e muovono le “braccia” del padiglione.

furl2

“Ora, immaginate un padiglione come Furl, funzionale alla città le cui pareti robotiche cambino in modo personalizzato rispondendo alla volontà dei suoi occupanti. Senza dubbio, la robotica soft creerebbe una nuova architettura, in grado di interagire in modo molto più sensibile e diretto alle esigenze del corpo umano”, afferma Francois Mangion.
Questo tipo di architettura ispirata alla biologia, apre nuovi orizzonti che oggi cominciano sempre più a prendere forma.

foto e illustrazioni: via Interactive Architecture
 
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By Categories: NotiziePublished On: 17 Dicembre, 2014

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