Mentre molte applicazioni mediche stampate in 3D già vengono utilizzate nelle sale operatorie – basti pensare, ad esempio, ai vari impianti stampati in 3D in titanio o alle repliche di organi in plastica, o ancora alle protesi in 3D -, la maggior parte delle innovazioni relative al 3D bioprinting dovrà attendere ancora qualche anno, e qualche ricerca approfondita, prima di raggiungere i pazienti. Tuttavia, ci sono ogni giorni grandi passi avanti anche in questo senso e uno di questi ve lo raccontiamo oggi.

La Food and Drug Administration ha approvato un farmaco per la cura dell’epilessia chiamato Spritam, realizzato da stampanti 3D, il che lo rende in assoluto il primo prodotto farmaceutico stampato in 3D, approvato dalla FDA per l’uso all’interno del corpo umano.
Il farmaco è stato realizzato da Aprecia, una società farmaceutica relativamente giovane, con sede a East Winsor, New Jersey, che da un po’ di tempo lavora alle applicazioni mediche stampate in 3D. Spritam, infatti, è solo il primo dei farmaci che l’azienda sta progettando di sviluppare grazie all’utilizzo della tecnologia di stampa 3D.

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Aprecia, sostiene che il nuovo farmaco potrebbe svolgere un ruolo chiave nel trattamento dell’epilessia. “Spritam è stata studiata come terapia aggiuntiva nel trattamento delle crisi parziali, delle crisi miocloniche e delle crisi di tipo tonico-clonico che si manifestano in adulti e bambini affetti da epilessia” afferma la società. Un grande passo in avanti per gli affetti da tale sindrome, che tra l’altro non sono pochi, se si considera che solo negli Stati Uniti si registrano circa tre milioni di epilettici (di cui circa un sesto sono i bambini). Questo nuovo farmaco è impostato per essere rilasciato nel corso del primo trimestre del 2016.

Tuttavia, viene da chiedersi perché mai stampare in 3D un farmaco, quando poi, tra l’altro, esistono già sul mercato farmaceutico pillole contro l’epilessia. “Innanzitutto molti pazienti trovano difficile deglutire le pillole necessarie al trattamento, soprattutto se queste sono molto grandiEd è qui che entra in gioco la stampa 3D. – ha spiegato Marvin H. Rorick, medico della società. – Aprecia utilizza una tecnologia chiamata ZipDose 3D printing, che ruota essenzialmente attorno stampa 3D a polvere-liquido per creare strutture porose che si disintegrano molto rapidamente, non appena entrano in contatto con i liquidi.” Un metodo, dunque, efficiente per fornire alte dosi di farmaco. Mentre la maggior parte delle pillole si disintegra lentamente quando è messa in un bicchiere d’acqua, le pillole stampate in 3D, invece, si dissolvono in tempi rapidissimi, come potete vedere in questa clip.

Aprecia sta sviluppando formulazioni di farmaci, anche a dosi elevate, in grado di polverizzarsi ancor più rapidamente con un solo sorso d’acqua. “Combinando la tecnologia di stampa 3D con un trattamento dell’epilessia prescritto, SPRITAM è stato progettato per soddisfare l’esigenza di quei pazienti che trovano difficoltà ad ingerire i farmaci attualmente presenti sul mercato.” ha affermato Don Wetherhold, Chief Executive Officer di Aprecia, dichiarando che questo stesso approccio sarà utilizzato su altri farmaci nel prossimo futuro. “SPRITAM è solo il primo di una linea di prodotti che Aprecia intende presentare.”.

Su un piano più generale, questo nuovo approccio alla stampa di farmaci, apre certamente ad una vasta gamma di opportunità per farmaci personalizzati, in grado di fornire un dosaggio perfetto per un singolo paziente, piuttosto che continuare con l’approccio generico odierno.
Ogni individuo ha un corpo e una condizione diversa dall’altro. Un metodo personalizzato, pertanto, potrebbe aumentare l’efficacia del trattamento medico.

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By Categories: NotiziePublished On: 5 Agosto, 2015

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