Sulla base del progetto originale del Delta Robot di Reymond Clavel, l’inventore olandese Aad van der Geest, sviluppatore indipendente di software e prodotti elettromeccanici, ha delineato una nuova concezione di come le stampanti 3D Delta potrebbero funzionare, e l’ha chiamata Triple Delta.

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Secondo van der Geest, il design leggero e versatile del suo braccio robotico supera il limite principale della maggior parte delle stampanti Delta, ovvero quello che riguarda il limite dei robot che possono operare solo all’interno di un volume di costruzione relativamente piccolo. Utilizzando articolazioni su più assi, la Triple Delta, invece, è capace di una maggiore ampiezza di movimento rispetto alle configurazioni delle Delta standard.
L’idea di Aad van der Geest risulta semplice ed elegante: si tratta di collegare le braccia multiple della Delta insieme, lasciando i pesanti meccanismi di movimento e i collegamenti alla base della macchina, in modo da controllare tutto da un unico punto.

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La caratteristica più importante è che le braccia della Triple Delta sono fatte di leggeri materiali compositi, ciò significa che le parti del robot che sono in movimento soffrono molta poca inerzia. Ed è proprio la mancanza d’inerzia che permette ai bracci del Triple Delta Robot di muoversi a velocità elevate e accelerare rapidamente da fermi.
Poiché tutti i bracci nei dispositivi sono collegati all’end-effector, il risultato complessivo è una costruzione molto rigida che non compromette il movimento, né riduce il volume di lavoro.

Van der Geest ritiene, con la Triple Delta, di aver creato uno stile unico di stampante 3D che, almeno teoricamente, sarà in grado di costruire aree di grande volume, il tutto al prezzo che ci si aspetterebbe di pagare per una stampante 3D “convenzionale”.

 

By Categories: NotiziePublished On: 22 Gennaio, 2015

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