Il termine gastronomia fa riferimento all’insieme delle arti e delle tecniche culinarie, e a tutto ciò che concerne la buona cucina. Tra le varie tecniche, sta cominciando ad entrare negli spazi gastronomici una tecnologia molto innovativa: la stampante 3D alimentare.

Cosa sono le stampanti 3D alimentari?

Le stampanti 3D alimentari hanno lo stesso funzionamento delle stampanti 3D tradizionali, con l’importantissima differenza di non estrudere materiali plastici bensì alimenti ridotti ad impasto. Attualmente questa tecnologia si trova ad uno stadio iniziale ma sono già diversi i modelli in circolazione. 

Le stampanti 3D alimentari: quali scegliere?

Vi guidiamo in una veloce carrellata delle 3d printing food più conosciute.

Nufood Robot 3D

Si tratta di un robot da cucina capace di stampare delle piccole capsule liquide, simili a delle goccioline, che all’interno contengono ingredienti naturali che imitano vari sapori. Le capsule vengono assemblate con un gel a base acquosa e voilà, il gioco è fatto! La stampante 3D è pronta per creare le forme desiderate. 

Bocusini

La particolarità di questa stampante 3D riguarda la possibilità di usare delle cartucce “preconfezionate” che spaziano dal dolce al salato. Bocusini funziona come una tasca da pasticcere super-precisa, depositando il materiale alimentare sul piatto strato dopo strato da una cartuccia, simile ad una siringa. 

Queste cartucce vengono riempite con una vasta gamma di diversi commestibili, tra cui pasta biscotto, gelatina, caramello, meringa, glassa, crema di formaggio, burro, e anche paté.

Foodini

Questa stampante 3D nasce con l’intento di permettere alle persone di preparare facilmente il cibo fatto in casa, e di conseguenza, sostituire una serie di prodotti confezionati (snack, merendine, ecc…) con dei prodotti più genuini.  Foodini permette di stampare direttamente su un piatto o sulla superficie di un alimento (in particolare, le torte). 

Come funziona? È presto detto! Foodini preme il cibo presente nella capsula verso il basso, passando per la bocchetta, e lo stampa. Un preciso sistema di controllo muove la capsula in maniera molto accurata, creando forme sopra cui si possono creare strati per dar vita a creazioni tridimensionali. Foodini utilizza tecnologia, hardware e software all’avanguardia, in quanto contiene file di stampa nella sua app integrata.

Gluten Free Corner

Nata da un’idea della Wasp, questa speciale 3D food printer permette di creare cibi salati e dolci per persone allergiche o intolleranti al glutine. In questo caso  viene utilizzata la classica Delta Wasp 2040 che, però,  fornisce una risposta high-tech per supportare un accesso equo e sicuro ai servizi di ristorazione collettiva, garantendo a tutti gli utenti dei piatti sempre freschi ed elaborati con ingredienti sani e, soprattutto, esclusivamente gluten free.

La stampante 3D è caratterizzata da un estrusore a vite che viene riscaldato fino a una temperatura di 70-80 gradi in modo da ottenere già una precottura del materiale mentre viene depositato. Successivamente la cottura viene completata in un forno e il piatto è pronto. Leggi di più su questa particolare stampante 3d alimentare.

Focus 3D Food Printer

È la prima stampante 3D con la quale è possibile utilizzare anche cioccolata, frutta e verdura

Per il suo funzionamento, è sufficiente scaricare il progetto che si vuol realizzare, scegliere il materiale e inviare queste informazioni alla stampante. Anche in questo caso è sufficiente riempire le cartucce riutilizzabili. Inoltre, si piega in una valigetta che può essere trasportata facilmente e in modo sicuro.

Impressive 3D

A differenza delle altre stampanti 3D, questa particolare 3D printer estrude il cibo e, al tempo stesso, lo cucina grazie all’integrazione di un laserQuesto laser viene riflesso da due specchi servocomandati che dirigono il raggio sugli alimenti stampati, cucinandoli con schemi specifici di calore localizzato.  Il grande vantaggio è l’alta risoluzione e il controllo totale su dove sta andando il calore.

Le stampanti 3D alimentari creano cibo genuino?

È probabilmente una delle prime domande che ci si pone quando si parla di stampante 3D alimentare e la risposta è sì.

Alcuni modelli permettono di stampare cibo fresco, altri prevedono l’uso di preparati preconfezionati, sia liquidi che in polvere, ma, in ogni caso, i prodotti sono genuini e commestibili. 

Quali sono i costi delle 3D food printers?

Le stampanti 3D alimentari professionali hanno un costo elevato che si aggira tra i 10.000 e i 50.000 €. Quelle ad uso privato, invece, hanno un costo compreso tra i 300 e i 2.000 €.

Come evolveranno le stampanti 3D alimentari?

Come anzidetto, le stampanti 3D alimentari sono ancora ad una fase iniziale e sono diversi i limiti da superare, primo fra tutti la velocità di stampa. Le stampanti oggi in commercio impiegano un tempo notevole per la realizzazione di cibi ( si parte da un’ora per i cibi più semplici, come una caramella). Inoltre,la stampa 3D degli alimenti oggi può sembrare una un qualcosa di troppo farraginoso ma, in verità, le potenzialità sono notevoli e, una volta superati i limiti attuali, un loro impiego potrebbe risolvere alcune problematiche organizzative, sociali, nutrizionali, etc. 

Le sfide principali da affrontare nella situazione attuale riguardano, oltre che la velocità di realizzazione, anche la resa in termini qualitativi e i costi. Ciononostante, abbiamo il sentore che molto presto queste particolari stampanti 3D entreranno presto nelle nostre case. 

 

Fonti:
3Dwasp.com
Foodotica.com
Stampa3dstore.com

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By Categories: NotiziePublished On: 16 Giugno, 2020

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