Il 6 e il 7 aprile 2017 alla Mostra d’Oltremare di Napoli si terrà la seconda edizione di Innovation Village, fiera-evento dedicata all’innovazione, che punta a dare visibilità e mettere in collegamento attori diversi – enti di ricerca, imprese, startup, istituzioni, associazioni e maker. L’edizione di quest’anno è dedicata a Industria 4.0 con degli affondi tematici su Manifattura digitale, Tecnologie per la salute, Beni culturali, Agrifood, Edilizia, Blue growth, e un approccio ulteriore mirato agli “innovatori informali” (selezionati con una call aperta fino al 28 marzo) e al tema delle Fab City.

Annarita Tedesco ci racconta il suo interessante punto vista sull’Industria 4.0, tema portante di questa manifestazione.

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Questa è l’epoca in cui ciascun individuo vive naturalmente una doppia vita: una fisica e una digitale.
La pervasività di questa convivenza ha modificato stili di vita, abitudini, gestione dei tempi ed anche i processi e le curve di apprendimento di esseri umani di qualunque età e mossi dalle più diverse esigenze.

La partecipazione attiva alla vita digitale ha determinato la transizione dall’epoca in cui attori e registi della produzione e diffusione di beni e servizi erano necessariamente diversi, ad un’epoca in cui ciascuno può e vuole istruire i propri strumenti e le proprie macchine per soddisfare esigenze individuali. Industria 4.0 è, dunque, il ponte tra reale e digitale, non è un metodo innovativo di progettazione e produzione ma un paradigma sociale, quello in cui attori e registi divengono spontaneamente interscambiabili e, soprattutto, in cui nessuno è più meramente spettatore, nella concezione statica e solitaria del ruolo.

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La storia evolutiva della conoscenza e dell’ingegneria ha condotto alle più potenti tecniche di utilizzo dei dati per creare valore, allo sviluppo di mirabili tecniche analytic per rendere fruttuosi i dati e alla implementazione delle più efficaci forme di comunicazione uomo-macchina, in termini di linguaggi, interfacce, canali trasmissivi. Siamo quindi giunti oltre l’era dell’automazione, siamo nell’epoca in cui la tecnologia può realizzare più di quello che sappiano utilizzare e desiderare, siamo nell’epoca in cui dobbiamo implementare e conquistare i metodi per istruire le macchine a diventare sistema.

Tutti i settori produttivi beneficiano di questo traguardo evolutivo: dalle biotecnologie all’energia, dall’agricoltura alle costruzioni, dai trasporti alla manifattura stanno abbracciando la trasformazione che conduce all’automazione cognitiva. Infatti, la sensorizzazione del mondo fisico combinata con i metodi di analisi e gestione dei dati può supportare le abilità dell’operatività umana in modo rivoluzionario, fornendo ai processi la connotazione straordinaria dell’intelligenza e agli uomini la potenza della gestione distribuita e real time.

crowdfunding per aiutare i bambini disabili con la stampa 3D

Questa nuova era pan-tecnologica e pan-digitale ha sorprendentemente bisogno di abilità trasversali per essere goduta, quali la creatività, il pensiero critico e il problem solving e di territori di dialogo distribuiti e liberi come Innovation Village.

 Di Annarita Tedesco

By Categories: Case Study, NotiziePublished On: 23 Marzo, 2017

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