L’emergenza Covid-19 sta mettendo a dura prova la Sanità: si registra sempre più di frequente la scarsezza, se non addirittura in alcune zone la mancanza, di dispositivi fondamentali per la salute dei  pazienti. Fortunatamente, ricercatori, maker, aziende, associazioni, grazie all’ausilio della fabbricazione digitale e delle tecnologie open source, stanno fornendo un contributo importantissimo, realizzando, tra vari dispositivi, in particolare, valvole Charlotte e mascherine anti- contagio.

L’ultima frontiera sono i ventilatori polmonari, realizzati con materiali low cost e azionati grazie alla scheda elettronica Arduino. L’idea è partita circa dieci anni fa dal MIT (Massachusetts Institute of Technology), che però accantonò il progetto dopo poco tempo, fino ad oggi.  

Si chiama Mit E- Vent ed è primo prototipo di ventilatore polmonare dal design semplice e dal costo di soli 100 dollari, a fronte dei circa 15.000,00 spendibili per un ventilatore polmonare professionale.
Il progetto, ancora in fase di sperimentazione, è stato ripreso anche in Italia da Cristiano Galbiati (professore a Princeton University e GSSI) che, insieme al  ricercatore Federico Nati, ha lavorato alla messa a punto del dispositivo presso la ditta Elemaster di Lomagna, nel settore dell’automazione meccanica.

Nel dettaglio, si basa sulla riqualificazione di una macchina CPAP (ventilazione meccanica a pressione positiva continua), da utilizzare come ventilatore in caso di crisi respiratorie. Tale prototipo permette di avere una frazione inspirata di ossigeno pari al 21% o, se collegata ad un serbatoio, addirittura del 100%. Il ventilatore è guidato da un motore BLDC (Brushless Direct Current), che ha un’autonomia di 3-4 ore. Il soffiatore, inoltre, può essere pilotato con un Electronic Speed Controller (ESC), in sostanza un regolatore elettronico di velocità.  Per il progetto viene utilizzata la scheda Arduino Nano per controllare la velocità del motore, i cicli di respirazione e gestire l’input dell’utente. La maschera copre sia bocca che naso e ciò permette un aumento della pressione nei polmoni. È bene che la maschera non copra, in realtà, del tutto il viso, in quanto è necessario che fuoriesca CO2, che altrimenti resterebbe bloccata nel tubo, con conseguenti danni alla salute del paziente.

Realizzare un respiratore artificiale con componenti meccanici ed elettronici facilmente reperibili sul mercato è – spiega Fabrizio Sala, vicepresidente della Regione Lombardia – il nostro obiettivo in questo momento di crisi pandemica. Un modello semplificato ma con una buona affidabilità, adatto all’uso”.

Fonti:

IlFoglio.it
Systemscue.it
It.emcelettronica.com
Adnkronos.com

__

Potrebbe interessarti anche:

Amleto Picerno Ceraso: il nostro contributo contro il covid-19

School for Emergency Covid19: Medaarch chiama professori, docenti e scuole della Campania

Nicola Schiavone, artigiano del CAD: ecco come con la Stampa 3D riproduco oggetti open source contro il Covid19

 

By Categories: NotiziePublished On: 4 Aprile, 2020

Condividi: