In occasione dell’anniversario della morte di Leonardo da Vinci ( 2 maggio 1519) vogliamo omaggiare il grande genio rinascimentale  raccontandovi una delle sue opere forse meno conosciuta delle altre: l’Automa del Cavaliere.  Si tratta di un’invenzione straordinaria, perché rappresenta a tutti gli effetti il primo prototipo di robot! Modellato in ogni sua singola parte e ingranaggio meccanico, l’opera ha sicuramente dato il via a quella che è oggi la robotica moderna.

Scopriamola insieme!

Credit Photo: Slideshade.net

Il progetto dell’Automa del Cavaliere fu ideato intorno al 1495 ma solo nel 1950, grazie a degli studi condotti da Carlo Pedretti (massimo esperto delle opere di Leonardo), è stato possibile ricondurre al 100% la paternità dell’invenzione al Da Vinci. Ogni singola parte del robot è stata disegnata sia sul Codice Atlantico, la più ampia collezione di disegni e scritti di Leonardo, sia su fogli presenti su diversi taccuini, ma senza alcuna precisa indicazione sul come collegarle tra loro. Grazie ad uno scrupoloso lavoro del Pedretti e di altri studiosi, è stato possibile “dar vita” al robot: si tratta di un soldato rivestito da un’armatura medievale, capace di compiere alcuni movimenti fisici di base, come alzare il capo oppure un arto. I movimenti sono resi possibili grazie a un rudimentale sistema meccanico posizionato nelle parti superiori, con un sistema di cavi, e inferiori, con rotelle. All’interno è costruito in legno, con elementi in pelle e metallo.

Un ulteriore tentativo di ricostruzione dell’Automa del Cavaliere fu avviato nel 1996 da Mark Rosheim, un esperto di robotica americano, con uno studio e una successiva collaborazione con il Museo Galileo di Firenze, che dedicò all’Automa una sezione della mostra “Gli ingegneri del Rinascimento. Da Brunelleschi a Leonardo da Vinci“.  Nel 2002 la BBC, per un documentario, fece realizzare a Rosheim un modello reale completo. In seguito, numerosi musei si sono dotati di un modellino dell’Automa leonardesco. I laboratori del museo e centro di ricerca Leonardo3, nel 2007, hanno cercato di sviluppare uno studio scientifico sulla macchina leonardesca, secondo quella che è definibile come “”, per arrivare a una nuova interpretazione dell’automa vinciano. Realizzando innanzitutto ogni singolo pezzo presente, per un totale di 174 elementi, e usandoli in vari modellini per studiarne le combinazioni possibili, hanno scoperto che non tutti i meccanismi sono direttamente collegabili al robot.

L’Automa del Cavaliere è il primo vero prototipo che ha spianato la strada al mondo della robotica moderna pervasa di robot sempre più tecnologici, interattivi e autonomi, dotati di occhi artificiali che si muovono e battono le palpebre, lievi movimenti del torace che simulano la respirazione e milioni di sensori.  Abbiamo sistemi robotici utilizzati con successo nel campo della riabilitazione motoria, robot animali che si sono rivelati preziosi nel rapporto con alcune disabilità (come l’autismo), robot antropomorfi capaci di simulare emozioni semplici e, soprattutto, abbiamo la tecnologia per replicare funzioni e sensi dell’uomo.

Tra le giornate didattiche a tema che organizziamo al Centro per l’Artigianato Digitale ce n’è una molto speciale: “Le Macchine di Leonardo”, un laboratorio di science experience durante il quale gli studenti ricostruiscono le invenzioni del genio!
Guarda il video racconto per scoprire cosa hanno realizzato gli studenti dell’ ITES “Fraccacreta” di San Severo (FG).

Clicca sull’immagine

 

 

Fonti
LeonardodaVinci-italy.it
Vanillamagazine.it
Impactscool.com
Ansa.it

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By Categories: NotiziePublished On: 30 Aprile, 2020

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