Creato da Design Lab, uno studio di design interdisciplinare con sede a Kent (Ohio), il Solar Byte Pavilion è un esperimento di architettura sostenibile realizzato grazie all’uso della tecnologia di stampa 3D e delle tecniche di costruzione modulare e su misura.

Il concetto di base a questo progetto, è stato quello di creare una struttura in cui ciascun modulo fosse in grado di fornire, in modo indipendente dagli altri, funzionalità innovative. L’obiettivo è stato quello di dar vita ad una tecnica costruttiva più sostenibile che potrebbe essere applicata per la realizzazione di abitazioni future, rendendo gli edifici di domani più ecologici e smart.

Solar Bytes Pavilion from Design.Lab.Workshop on Vimeo.

Il Solar Byte Pavilion è composto da 94 moduli singoli, tutti stampati in 3D all’interno del laboratorio di fabbricazione robotica della Facoltà di Architettura e Progettazione Ambientale presso Kent State University. La macchina utilizzata per la fabbricazione dei singoli blocchi è il braccio robotico Kuka a 6 assi che, ha utilizzato una DOHLE hand welding extruder, la Mini CS per la precisione, come testina di stampa 3D per un processo di tipo FDM/FFF.

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Ogni modulo realizzato presenta al suo interno un led ad energia solare che permette al padiglione di caricarsi durante il giorno e di illuminarsi di notte. Il materiale di cui è composto il padiglione è un tipo di plastica trasparente che permette di filtrare la luce solare di giorno e creare una luce uniforme nelle ore notturne. L’effetto di luce del padiglione è stato poi perfezionato grazie a giunti ad incastro a scatto che riducono la divisione visiva tra un modulo e l’altro e, allo stesso tempo, consentono alla struttura di essere autoportante.

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Per quanto riguarda la forma del padiglione è stata pensata quella ad arco, perché potesse seguire e sfruttare il percorso naturale del sole: estendendosi da est a ovest, il padiglione massimizza la sua esposizione solare durante il giorno. Ogni cella cattura e immagazzina l’energia del sole in modo indipendente, misurando i livelli di luce per ogni led. In questo modo, il Padiglione può fare ombra durante il giorno, quando il sole picchia, e illuminarsi (illuminando lo spazio intorno), quando cala il buio. La luce distribuita da ciascun modulo durante la notte, corrisponde alla luce catturata da quel modulo stesso durante il giorno.

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Un esperimento di architettura sostenibile ben riuscito, che già sta facendo pensare all’implementazione di questa tecnica costruttiva, in modo da creare abitazioni intelligenti e sostenibili, in grado di raccogliere e distribuire l’energia in modo più efficiente.

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fonte: 3dprintingindustry

By Categories: NotiziePublished On: 4 Febbraio, 2015

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