Se vi state chiedendo se esiste un modo per testare a pieno le qualità della vostra stampante 3D, ve lo sveliamo in questo articolo!

Il modo più semplice è  stampare un cubo con il lato da 20 mm e poi misurare le sue dimensioni con un calibro. Per verificare che non ci siano deformazioni lungo gli assi si può stampare un cilindro per poi controllare la perfetta circolarità.
Un test semplice ma grazie al quale possiamo testare di cosa è capace la nostra macchina, ma soprattutto verificare che sia ben regolata.

Su Internet, in particolare su Thingiverse, esistono molti file che ci possono aiutare nel verificare le prestazioni di una stampante e confrontare anche diversi modelli di 3Dprinter.
Eccone alcuni!

Uno dei test più semplici è il Calibration test, formato da un parallelepipedo posto in verticale con indicata una scala di temperature. La “torre” presenta anche dei fori per verificare il comportamento della stampante, per la temperatura impostata, in presenza di overhang. Le “finestre” servono anche per verificare l’effetto della retraction.
Per usare tale figura bisogna scaricare il file e generare i Gcode senza l’utilizzo di supporti.
Per il test delle temperature, se non siete ancora degli esperti, dovete seguire tutta la fase di stampa e quindi modificare manualmente la temperatura delle stampante. Se invece sapete già modificare i Gcode, potete farlo (con un editor di testo o con un programma come Repetier Host) per inserire le istruzioni per il cambio di temperatura.

Una figura molto utilizzata per testare le stampanti 3D è 3DBenchy, una barchetta dall’aspetto innocuo, ma capace di mettere “ko” le stampanti più deboli. Il file è stato progettato in modo da offrire una serie di caratteristiche geometriche molto particolari e difficili da trattare in fase di stampa. Il modello, la cui stampa necessita un paio d’ore, va realizzato in scala 1:1 senza l’utilizzo di supporti. Lo scafo della barca mette alla prova le capacità di gestire l’overhang e serve per misurare la regolarità degli strati, il tetto con il comignolo serve per misurare la capacità di bridging, le forme cilindriche si possono misurare con un calibro per testare le simmetrie e la presenza di distorsioni.
Si tratta, infine, di un modello in formato STL ad alta risoluzione con una deviazione massima di 0,001 mm dal file CAD originale.

Se volete testare la capacità della vostra stampante nel gestire i bridge, un test molto interessante da fare è il Bridging test.
La figura assomiglia a una scala a chiocciola e presenta una serie di “ponti” a lunghezza variabile che si staccano dal cilindro centrale. Anche per questo file non si deve utilizzare la generazione di sostegni.
Se la stampante è stata “brava”, allora i “bridge” dovrebbero apparire senza “barbe” sul lato inferiore.
Questo test premette di provare sia la stampante, sia la corretta impostazione dei parametri di slicing.

Infine vi consigliamo il test Make, realizzato dalla omonima rivista. Si tratta di uno dei test più completi per analizzare le prestazioni della vostra macchina.
Esso mette alla prova varie capacità di stampa analizzando come la macchina si comporta con gli overhangs e con le parti sospese utilizzando un insidiosissimo “ponte sospeso”. Il file verifica il comportamento della stampante in presenza di spessori sottili, l’efficienza della retraction e il rispetto delle misure.

Oltre quelli descritti in questo articolo, in rete troverete moltissimi altri file per testare le prestazioni della vostra stampante 3D.
E noi, possiamo darvi qualche consiglio in più: Scriveteci pure a lab@medaarch.com!

Scopri qui le macchine presenti nel nostro fablab!

credits: 3dprintingcreative


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By Categories: NotiziePublished On: 30 Agosto, 2019

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